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-5%Italico Siamo a Roma, nell’anno 24 a.C. (730 a.U.C.): Asinio Pollione riceve la visita dell’amico Orazio Flacco, inviato da Mecenate a metterlo in guardia sui rischi che corre pubblicando la sua opera storica che racconta gli ultimi decenni della storia di Roma dal punto di vista di un protagonista scomodo, quale lui è stato. Asinio si trova a dover fare i conti con il passato e decide di affrontare un incontro rimandato per tanti anni, costringendosi a guardare in faccia una realtà sconvolgente, invano spinta ai margini di una vita di successo. All’interno di questa cornice, il romanzo ripercorre le vite di Asinio Pollione e Cecilia Metella, e insieme i grandi avvenimenti del tramonto della repubblica romana. È diviso in tre parti e costruito su capitoli che alternano i punti di vista dei due protagonisti, maschile e femminile: Cecilia è la figlia di Clodia, l’amata del poeta Catullo. Pollione, di origine italica, è stato uomo politico, ufficiale cesariano e scrittore, amico di Catullo, Virgilio e Orazio. Asinio viene da una famiglia italica giunta da poco a Roma. Nel 60 a.C. ha sedici anni e frequenta la casa di Clodia, dove conosce la figlia dodicenne della padrona di casa, Cecilia, un incontro che cambierà la vita di entrambi. Negli anni successivi Asinio diventa un valente oratore e inizia a seguire la politica avvicinandosi sempre di più a Cesare; Cecilia è testimone degli amori controversi di sua madre, degli attacchi di Cicerone alla sua famiglia e dell’uccisione di suo zio Clodio. A diciannove anni viene data in moglie a Publio Cornelio Lentulo Spinther: un matrimonio infelice, da cui cercherà scampo attraverso diverse relazioni con altri uomini, divisa tra l’aspirazione alla libertà e i pesanti condizionamenti familiari, sociali, politici. Il grande amore è però Asinio Pollione, il Marrucino. Asinio È un giovane ambizioso e desideroso di mettersi in luce con Cesare, che incarna l’energia rivoluzionaria di chi vuol cambiare un sistema politico logoro. Divenuto ufficiale cesariano, lo seguiamo alle prese con le vicende politiche e militari, mentre anche Cecilia entra nel gioco politico servendosi della sua posizione familiare, in un vorticoso succedersi di intrighi e cambi di fronte. L’ultima parte del romanzo vede i due protagonisti alle prese con i tentativi di risolvere l’enigma di alcune morti misteriose che sembrano avere oscure implicazioni nel clima violento delle lotte per il potere. Asinio e Cecilia hanno un ultimo incontro tempestoso, prima che le loro strade si separino, per riunirsi solo molti anni dopo, in un confronto drammatico che segnerà il loro destino.
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-5%Manuel viaggia in tutta Italia alla ricerca di giovani talenti da portare ai campionati Europei, riuscendo a mettere insieme una squadra molto competitiva. Ma qualcuno trama alle loro spalle. La fase finale dell’Europeo non è mai stata così ambita e combattuta. I nostri eroi, considerati degli out-sider, affrontano il campionato con spirito di sacrificio, ma forze oscure giocano contro di loro in campo e fuori. I nostri calciatori dovranno dimostrare quanto valgono, come atleti, ma soprattutto come persone.
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-5%I TRE ARCHEOLOGI SERIES Agenti segreti che esplorano il mondo affrontando oscuri pericoli e terribili minacce. Andranno i Egitto, in Mesopotamia alle origini della scrittura, nell’antica Grecia e sulle tracce degli Etrushi. I TRE ARCHEOLOGI - IL TESORO DEL FARAONE Selvaggia, Federico e Giulia, entrano a far parte dell’organizzazione ERA. Insieme dovranno svelare che fine ha fatto il tesoro della piramide di Cheope!
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-5%Nel cosmo sconfinato prevale il buio. La giovane luna, quadrata sin dalle origini, cerca invano la compagnia degli altri pianeti, ma spesso ottiene in cambio derisione e alterigia. Sino a quando incontra la Terra e i suoi abitanti. Tra essi Emanuele, suo nonno e il loro cane Galileo, minacciati da un potente e distruttivo meteorite. La luna quadrata non esita a frapporsi tra la Terra e il meteorite, salvando così i suoi nuovi amici. Ma a che prezzo? Una grande storia d’amicizia dai toni lirici e dalle tinte color oro e argento.
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-5%In questo canto Dante ha voluto dare la funzione specifica di espiazione, riflessione e pentimento che le anime devono affrontare prima di accedere al Paradiso.
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-5%Nel quartiere dei numeri Naturali ci sono due nuovi circoli: tutti i numeri non vedono l’ora di iscriversi! Il numero Uno, però, viene rifiutato, perché non è né “primo” né “composto”...
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-5%A Ortolandia vivono Fragolina, Pomodorino e Lattughina, loro sanno bene che il nostro pianeta deve essere amato e protetto e grazie al loro coraggio troveranno soluzioni semplici a problemi complessi.
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-5%prefazione di Bruno Forte Il denaro è diventato ormai il parametro di riferimento di tutta la nostra vita: da ciò che pensiamo a ciò che facciamo, rappresenta la misura di tutte le cose. È lo scopo del nostro agire quotidiano, non più il mezzo ma il fine dell’esistenza umana. Gli ammonimenti di papa Francesco, ma anche di tanti laici, sui suoi effetti perniciosi, non possono lasciarci indifferenti. Se andiamo indietro nel tempo, ci accorgiamo che svariati classici greci e latini, la Sacra Bibbia, numerosi classici della letteratura, le encicliche sociali della Chiesa, affrontano il tema del denaro e della degenerazione nel suo utilizzo distorto, con interessanti spunti di riflessione che vanno rianalizzati alla luce dell’imponente crisi finanziaria degli ultimi 12 anni e della devastante emergenza dovuta alla pandemia causata dal coronavirus. Impossibile, poi, non fare riferimento a quanto hanno detto e scritto sul denaro, anche per il richiamo alla responsabilità, alcuni uomini di stato ed economisti, accademici e religiosi, filosofi, poeti e cantanti, attori e saggisti quando ci invitano a guardare a un nuovo umanesimo che ponga la solidarietà come antidoto alle nuove povertà. Insomma, va riconsiderato il ruolo del denaro nella nostra vita. E per farlo bisogna riflettere su come esso nasce, quali effetti crea nella società, che cosa significhi vivere a debito, perché bisogna agire puntando al bene comune: ecco, c’è bisogno di un’operazione verità che richiami l’uomo a nuovi comportamenti fondati sull’etica della responsabilità. Questo libro si pone in questo solco anche nel ricordo del professore Giacinto Auriti (1923-2006), “monetarista rivoluzionario” e ideatore del Simec, “la moneta del popolo”, che oltre trent’anni fa ebbe a preannunciare ciò che oggi ci tocca patire: la forza dell’indebitamento e del potere tecnocratico.
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-5%Una irrequieta sinfonia. Un variegato stormo alla ricerca della bellezza nella libertà delle parole.Nel conturbante susseguirsi di immagini rubate alle emozioni, si naviga a vista da Palermo a Trento a Copenaghen senza soluzione di continuità. Inebriati dal profumo del dolore, del sangue, della passione, nella distopia irreale di questo mondo. Nota del curatore FUORI DAL CORO è nata casualmente, o forse non del tutto. L’idea è di un percorso che si snoda per tutta l’Italia con una serie di tappe, dove è possibile “attingere” alla poesia. Trentatré autrici e autori che hanno risposto immediatamente al mio invito. Chiaredizioni nella figura di Arturo Bernava che ha accolto immediatamente la proposta. Idealmente direi quasi tutti gli amanti della poesia possono trovare nell’antologia più di un'autrice o un autore graditi al loro palato letterario. In copertina uno strumento particolarissimo suonato da Mauro Gatti fotografato da Wanda De Faveri. Il titolo è venuto fuori per due motivi, il primo perché l’opera è dedicata a Enrico Nascimbeni, un artista assolutamente fuori dal coro, il secondo perché veramente in questa antologia ogni autrice e autore fanno storia a sé, ma insieme sono uno splendido coro.
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-5%Holmes e Watson giungono negli Abruzzi pochi mesi dopo uno dei più disastrosi terremoti della storia del Paese, quello di Avezzano, con oltre trentamila morti, per supportare i RRCC nella ricerca di una nobildonna inglese scomparsa. Quello che sembra dapprima un ordinario caso poliziesco si complica tuttavia, a causa dell’incombente conflitto contro gli imperi centrali, di cui il giovane Regno è peraltro formalmente alleato. Il contesto geopolitico assume rilievo determinante a causa della patologica infedeltà di una nazione, certo non paragonabile, come diceva il cancelliere von Bülow, ad una moglie fedele cui si possa concedere un giro di valzer con un cavaliere. Un comportamento disinvolto è del resto auspicato da Gabriele d’Annunzio, che favorisce l’Inghilterra e la Francia, risultando il principale sostenitore di un’alleanza con le potenze dell’Intesa. Molti soffrono, pochi lucrano grazie alle possibilità offerte dalla ricostruzione post terremoto e dalla mobilitazione. Nuove terribili armi fanno il loro debutto tra i monti in fiore degli Appennini, ma una in particolare si rivelerà decisiva per la “buona battaglia” che un Maresciallo dei RRCC combatte: contro avversari esterni e nemici interni. Detta così, parrebbe la trama di un giallo che si intrecci con una spy story, ma il Vate vivacizza la scena, con la propria brillante figura di uomo di cultura, che all'azione affianca l'introspezione, al dinamismo aggiungendo il pepe del gioco intellettuale e della liaison amoureuse.
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-5%Donne di Alessandra Bucci - Chiaredizioni Dolores, Giulia, Livia, Ottavia, Irma, Carmen ed Emma, sette donne, sette storie legate, le une alle altre, da un sottile filo. Sette racconti che ci invitano a riflettere, che non ci danno risposte, semplicemente ci spronano ad indagare fra le pieghe del mondo femminile per capire meglio i meccanismi che mettono in atto certi processi. Temi quali la depressione, l’omosessualità femminile, l’ossessione di diventare famosa, il risveglio dopo il coma, la sterilità, la violenza, il tradimento, vengono trattati con profondità e leggerezza, allo stesso tempo, mettendo in risalto, di volta in volta, la forza e la resilienza che caratterizza l’animo di tutte le donne.
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-5%Tre racconti per il teatro FONDAZIONE 139: Quattro personaggi con una responsabilità enorme, riuniti per un’impresa epica e disperata. Ognuno con i propri ideali, le proprie manie, le proprie paure. Una minaccia incombente che non può essere sventata, solo sfidata. Il coraggio, l’incoscienza, la ribellione contro una violenza cieca che spazza via ogni barlume di ragionevolezza. Resistere, stringersi l’un l’altro nonostante le irriducibili divergenze, per provare a fermare la barbarie, fino all’ultimo respiro. GLI AQUILONI DI ZUARA: Una madre e un figlio, due voci nel deserto che cercano un incontro, una possibile condivisione, al di là delle incomprensioni, dei conflitti latenti e mai risolti. Una ricomposizione è possibile? L’amore può davvero vincere tutto? Aleggia il dilemma, mentre sullo sfondo conflitti epocali esplodono ripercuotendosi anche sugli affetti più profondi. LA CODA: Un’aula di tribunale, un processo. Una giudice deve sentenziare su una grave accusa sospesa nell’aria, mentre un avvocato difensore sostiene strenuamente le ragioni dell’imputato contro un pubblico ministero dalle inscalfibili granitiche certezze. Uno scontro all’ultimo cavillo senza esclusione di colpi, fino all’apparizione dell’accusato: il mite Giandelfo, custode di un terribile segreto.
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-12%La ricamatrice di sogni Per vivere l’amore e diventare protagonista del suo futuro, Carolina si ribella ai percorsi indicati dalla tradizione, al conformismo, alle chiusure mentali, ai pregiudizi. Siamo nella prima metà del ventesimo secolo, in un borgo montano, severamente legato alle tradizioni. Carolina è una giovane ventenne: attraente, e piuttosto ribelle. Affascinata dal nuovo e dal mondo che si agita dietro l’orizzonte limitato dei suoi monti, non nasconde il suo disagio. Il borgo in cui vive non ha la sua taglia. Lei sogna il vero amore, una vita più piena e stimolante. Quando incontrerà Corrado, le sue ambizioni cominceranno a prendere forma, ma gli ostacoli da superare andranno oltre ogni previsione. Dovrà, sì, sfidare la sua famiglia e l’intera comunità paesana, ma dovrà fare i conti anche anche con il difficile passato di lui e con gli imprevisti della vita. Il loro sarà un cammino di difficile e dolorosa introspezione, per liberarsi dalla paura di non riuscire a vivere l’amore nella sua totalità. Quando, finalmente ciò accadrà, si sentiranno all’apice della felicità, ma, se e quanto essa durerà, non sarà loro responsabilità.
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-5%Di lì a poco sarebbe piovuto Alfredo è un giovane giocatore di pallacanestro, dalla sensibilità esasperata e dalla carriera terribilmente discontinua. Un giorno incontra Marco, un ragazzo da lui molto diverso, delicato e forte allo stesso tempo, semplice fino all’estremo eppure in grado di insegnargli molte cose, di farlo entrare senza quasi accorgersene in un solco positivo di gioia esistenziale e di continuo progresso. I due ragazzi aprono un jazz club a Chieti, la città di Alfredo, e col passare dei mesi e degli anni, attraverso il procedere del loro lavoro comune, della carriera sportiva e gli studi di Alfredo ed altri avvenimenti significativi, la loro unione diventa fortissima, quasi un inno, appena mormorato eppure potente, alla vita e al suo grande mistero da onorare a tutti i costi.
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-5%L’operazione Fritz Tre anni al servizio della ricerca di una verità più completa, più dignitosa, più giusta per il popolo e per la memoria di un uomo buono e giusto come Aldo Moro. Il libro contiene, infatti, l’analisi dei veri nemici di Moro partendo dalla politica internazionale, dalle sue “coraggiose” vedute circa la possibilità di un superamento della logica di Yalta e per una costruzione di una politica di pace soprattutto nell’area del Mediterraneo. L’esame dei fatti e dell’attuale interpretazione degli eventi di via Fani, sulla base di una montagna di prove e sull’ultima commissione d’inchiesta attraverso le parole del presidente Fioroni, costituisce, allo stato attuale, un’interpretazione lacunosa e incongrua di una verità forse ancora più tragica e scomoda di quella fin qui rilevata. L’opera si pone nella finalità di contribuire alla ricerca della verità e alla soddisfazione dell’anelito di giustizia che l’intera comunità italiana avverte nei confronti di tali tragici fatti. Una sfida di una ricerca che, malgrado tutto, continua.
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-5%Il patto tradito 18 dicembre 1979. A Chieti si apre il processo a Daniele Pifano, Giorgio Baumgartner, Luciano Nieri, Nabil Kaddoura e Abu Anzeh Saleh, implicati nella vicenda dei missili di Ortona. 2 agosto 1980. Un ordigno contenuto in una valigia abbandonata viene fatto esplodere nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Bologna, causando 85 morti e più di 200 feriti. Si tratta di due fatti all’apparenza slegati, ma è davvero cosi? Alcuni elementi sembrano evidenziare un inquietante nesso di causa-effetto. E se fosse stato proprio l’esito del processo a innescare la strage? A partire da questo interrogativo, Marino Valentini, riapre una pagina scottante della recente storia d’Italia; ripercorrendo gli anni di Piombo, l’attività stragista e gli attentati che li hanno segnati – dalla strage di Bologna a quella di Ustica, di piazza Fontana e piazza della Loggia, passando per il sequestro Moro – rimesta nei più torbidi Segreti di Stato alla ricerca di una verità che non ci è mai stata svelata.
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-5%Alle 14.30 dell’11 settembre del 1919 Gabriele d’Annunzio già dormiva; era crollato quando la coca aveva esaurito il suo effetto eccitante ed era subentrata la fase down. Era nervoso e respirava nel sonno con una specie di sibilo fioco a traverso le gengive, il suo era un dormire agitato e malsano, giaceva su una branda lacera ed era preda di allucinazioni, anche perché aveva la febbre alta. I maledetti camion che avrebbero dovuto trasportare gli uomini del suo improvvisato esercito tardavano a giungere. Comunque stesse, domando la propria carne miserabile, aveva onorato l’impegno coi “Giurati” ed era giunto puntuale là dove s’era convenuto. Attendeva ora insieme ai Granatieri, orgogliosi rappresentanti del corpo militare più antico del Regno, che scalpitavano per tornare a Fiume di dove erano stati cacciati da un ingiusto verdetto. Aperti gli occhi, la prima cosa che vide fu un fresco grappolo d’uva ch’era stato posto per Lui in un piattino su di una sedia, ma aveva lo stomaco sotto sopra e non ne provò dapprima desiderio. Mise i piedi a terra, guardò quindi nuovamente quegli acini, si nascondevano sensuali dentro il loro involucro in un viluppo femminino. Pensò alla voluttà del separare acino da acino, nella massa aderente come in certe gonne il corpo e all’umidità viscosa del frutto di Leila dopo il piacere. Decise infine che gli ricordavano i suoi capezzoli, così ne succhiò qualcuno, piluccando appena quei frutti che lo rinfrescarono senza tuttavia domarne l’arsura. Vestitosi scese in strada, si sorprese perché era buio, alzò lo sguardo al cielo, la notte era stellata.
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-5%Una storia che si offre al lettore come una sorta di intricato “nodo”, una matassa ingarbugliata da sciogliere, pagina dopo pagina, passo dopo passo. Un metaforico viaggio ricco di sfumature e colpi di scena che porterà Betta, la protagonista, il goffo e paffuto bruco costretto ad affrontare situazioni difficili e dolorose, a spiccare finalmente il volo dopo aver allentato e sciolto gli stretti nodi che la tenevano legata a terra. Problematiche di origine psicologica, quali tricotillomania e bulimia, segnano e caratterizzano il passaggio alla maturità mentre sullo sfondo storie di degrado e bullismo non riescono ad impedire alla nuova Elisabetta di poter sbocciare innalzandosi verso l’alto per diffondere nell’aria la sua nuova e gradevole essenza. Un profumo che sarà d’aiuto anche a chi nuota ancora nel fango e avrà bisogno di legarsi in qualche modo a lei per venirne fuori.
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-5%La famiglia che si riunisce per la cena, le storie raccontate centinaia di volte, ogni volta con nuovi e affascinanti particolari. Figure mitiche, paure ancestrali, leggende, avventure, in definitiva...vita. Sono nato e cresciuto a Fabriano, una piccola città di provincia, sono cresciuto ascoltando storie di epoche passate che mi hanno trasmesso emozioni forti ed hanno influenzato le mie scelte di vita. Storie semplici di una famiglia comune. Queste storie potevano perdersi nei meandri della nuova vita digitale, così, spinte da vita propria hanno voluto prepotentemente lasciare un segno. Io sono solo un mezzo, un ponte tra le storie e tu che leggi e magari le potrai raccontare ancora. Quel microscopico frammento del Creatore che è in ognuno di noi prende il sopravvento. Un bisogno, una necessità dell’anima che non posso ignorare. Mi tuffo a capofitto nei sentieri scoscesi della fantasia e mi sento vivo