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    Di lì a poco sarebbe piovuto Alfredo è un giovane giocatore di pallacanestro, dalla sensibilità esasperata e dalla carriera terribilmente discontinua. Un giorno incontra Marco, un ragazzo da lui molto diverso, delicato e forte allo stesso tempo, semplice fino all’estremo eppure in grado di insegnargli molte cose, di farlo entrare senza quasi accorgersene in un solco positivo di gioia esistenziale e di continuo progresso. I due ragazzi aprono un jazz club a Chieti, la città di Alfredo, e col passare dei mesi e degli anni, attraverso il procedere del loro lavoro comune, della carriera sportiva e gli studi di Alfredo ed altri avvenimenti significativi, la loro unione diventa fortissima, quasi un inno, appena mormorato eppure potente, alla vita e al suo grande mistero da onorare a tutti i costi.
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    In questo canto Dante ha voluto dare la funzione specifica di espiazione, riflessione e pentimento che le anime devono affrontare prima di accedere al Paradiso.
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    DANTE SERIES L’opera, è stata riadattata sotto forma di fumetto, in quanto si è voluto dare una veste e una narrazione nuova alla Divina Commedia utilizzando un linguaggio visuale, più vicino ai giovani. IL PARADISO DI DANTE IN GRAPHIC NOVEL In questo canto Dante ha voluto descrivere un viaggio meraviglioso nell’amore e incidere nella storia della letteratura, una delle pagine più belle del genio poetico umano.
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    Un’avventura in Abruzzo

    17,95
    Guida illustrata per viaggiatori coraggiosi Viaggiare per scoprire luoghi mai immaginati. Viaggiare per incontrare persone diverse da noi. Viaggiare per capire che siamo immersi in un mondo ricco e colorato da custodire con coraggio, passione e tanta allegria. Girovagando per l’Abruzzo. Insieme.
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    Augustea

    18,00
    Roma, 24 a. C.: Ottaviano, da poco Augusto, con la collaborazione della moglie Livia Drusilla è impegnato a consolidare il proprio potere anche attraverso una spregiudicata politica matrimoniale. Tra gli oppositori più determinati, Gaio Asinio Pollione e Cecilia Metella Celere, con il figlio di lui, Gallo, alle prese con un amore impossibile e la difficoltà di affermarsi in contrasto con il nuovo regime. Intorno a loro, personaggi audaci e abietti, subdoli e violenti, opportunisti e disperati, sgomitano per emergere utilizzando ogni mezzo, omicidio compreso, pur di raggiungere il proprio scopo. Lontana ormai ogni forma di libertà, la lotta si snoda sotterranea e spietata coinvolgendo anche i più vicini ad Augusto, familiari e compagni della prima ora, con poeti vecchi e nuovi impegnati a cantare le magnifiche sorti della nascente Roma imperiale.
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    Holmes e Watson giungono negli Abruzzi pochi mesi dopo uno dei più disastrosi terremoti della storia del Paese, quello di Avezzano, con oltre trentamila morti, per supportare i RRCC nella ricerca di una nobildonna inglese scomparsa. Quello che sembra dapprima un ordinario caso poliziesco si complica tuttavia, a causa dell’incombente conflitto contro gli imperi centrali, di cui il giovane Regno è peraltro formalmente alleato. Il contesto geopolitico assume rilievo determinante a causa della patologica infedeltà di una nazione, certo non paragonabile, come diceva il cancelliere von Bülow, ad una moglie fedele cui si possa concedere un giro di valzer con un cavaliere. Un comportamento disinvolto è del resto auspicato da Gabriele d’Annunzio, che favorisce l’Inghilterra e la Francia, risultando il principale sostenitore di un’alleanza con le potenze dell’Intesa. Molti soffrono, pochi lucrano grazie alle possibilità offerte dalla ricostruzione post terremoto e dalla mobilitazione. Nuove terribili armi fanno il loro debutto tra i monti in fiore degli Appennini, ma una in particolare si rivelerà decisiva per la “buona battaglia” che un Maresciallo dei RRCC combatte: contro avversari esterni e nemici interni. Detta così, parrebbe la trama di un giallo che si intrecci con una spy story, ma il Vate vivacizza la scena, con la propria brillante figura di uomo di cultura, che all'azione affianca l'introspezione, al dinamismo aggiungendo il pepe del gioco intellettuale e della liaison amoureuse.
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    W l’amore Alalà!

    18,50
    Alle 14.30 dell’11 settembre del 1919 Gabriele d’Annunzio già dormiva; era crollato quando la coca aveva esaurito il suo effetto eccitante ed era subentrata la fase down. Era nervoso e respirava nel sonno con una specie di sibilo fioco a traverso le gengive, il suo era un dormire agitato e malsano, giaceva su una branda lacera ed era preda di allucinazioni, anche perché aveva la febbre alta. I maledetti camion che avrebbero dovuto trasportare gli uomini del suo improvvisato esercito tardavano a giungere. Comunque stesse, domando la propria carne miserabile, aveva onorato l’impegno coi “Giurati” ed era giunto puntuale là dove s’era convenuto. Attendeva ora insieme ai Granatieri, orgogliosi rappresentanti del corpo militare più antico del Regno, che scalpitavano per tornare a Fiume di dove erano stati cacciati da un ingiusto verdetto. Aperti gli occhi, la prima cosa che vide fu un fresco grappolo d’uva ch’era stato posto per Lui in un piattino su di una sedia, ma aveva lo stomaco sotto sopra e non ne provò dapprima desiderio. Mise i piedi a terra, guardò quindi nuovamente quegli acini, si nascondevano sensuali dentro il loro involucro in un viluppo femminino. Pensò alla voluttà del separare acino da acino, nella massa aderente come in certe gonne il corpo e all’umidità viscosa del frutto di Leila dopo il piacere. Decise infine che gli ricordavano i suoi capezzoli, così ne succhiò qualcuno, piluccando appena quei frutti che lo rinfrescarono senza tuttavia domarne l’arsura. Vestitosi scese in strada, si sorprese perché era buio, alzò lo sguardo al cielo, la notte era stellata.
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    DANTE SERIES L’opera, è stata riadattata sotto forma di fumetto, in quanto si è voluto dare una veste e una narrazione nuova alla Divina Commedia utilizzando un linguaggio visuale, più vicino ai giovani. Ad aprile 2021 è già uscito “Il Purgatorio”. L’INFERNO DI DANTE IN GRAPHIC NOVEL In questa versione de L’Inferno sono riportati i canti maggiormente trattati nella maggior parte degli Istituti scolastici italiani.
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    Un’avventura in Italia

    21,40
    Viaggiare per scoprire luoghi mai immaginati. Viaggiare per incontrare persone diverse da noi. Viaggiare per capire che la Bellezza va custodita con coraggio, passione e tanta allegria. Girovagando per l’Italia insieme! Data di pubblicazione: 26 maggio 2023 (cliccando su acquista effettuerai un pre-ordine, la spedizione sarà processata dopo la data di pubblicazione)
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    Atti intimi

    23,75
    Atti intimi è un omaggio alla poesia e alla canzone, generi che sempre ho visto molto affini alla pittura, sia per “immediatezza” nella fruizione, sia per la capacità di suscitare emozioni e sensazioni, alla pari di un dipinto. Anche dal punto di vista tecnico non trovo molta differenza tra scrivere una poesia/canzone e dipingere un quadro. In un dipinto i colori si accostano, si sovrappongono, si “coprono”, si diluiscono, cambiano forma; così come si accostano, si cambiano e si assemblano le parole – per dare alla poesia o alla canzone – quella “personale” visione del mondo e delle cose. La poesia e la canzone sono visioni, descrizioni, espressione di sentimenti ed immagini attraverso le parole. Stessi elementi che si trovano in un dipinto. Perché allora queste opere? Che senso hanno questi colori, queste forme, per rappresentare parole già rappresentate? Lungi da me l’idea di dare colori e forme per spiegare le parole dei poeti/cantautori. Una poesia/canzone può ritenersi tale quando il poeta riesce a trasmettere, attraverso le parole, immagini, colori, sensazioni. Per cui non ha nessun senso riprodurre solo per tradurre su tela. Non è la prima volta che “rischio” con azioni di questo tipo: spesso scelgo di rischiare perché nella Vita come nell’Arte il rischio pretende la sua parte. E mi piace rischiare da “eretista”, rifacendomi alla lettura che Giuseppe Vuolo ha fatto del romanzo “L’Eretista”, appunto, dell’amica Chiara Daino, anche lei presente in questo progetto con due opere. Il primo “rischio”: amalgamare nella stessa superficie risultati visuali/verbali differenti, cercando così di stratificare la percezione finale. Un lavoro fatto in passato attraverso le xerografie, le fotografie, immagini “videografiche”, trattate elettronicamente e plasmate in un immagine unica dove, come spiega Carlo Branzaglia, nasce «un dialogo che coinvolge da un lato il segno libero, puro, “pittorico”, manuale insomma; e dall’altro l’immagine citata, reiterata “decorativa”. Dove per pittorica si intende la forma nata dal coordinamento psico-fisico espresso dalla pennellata; e per decoratività la volontà di estetizzare l’ambiente attraverso interventi che suggestionano i nostri sensi. Perché ricordiamolo l’estetica è la scienza dei sensi». Secondo rischio: in “Atti intimi” la stratificazione è più concettuale che visiva. Lo “strato” iniziale è la poesia, la canzone (o parte di esse), con il presupposto di dare una continuazione, attraverso il colore, per aggiungere uno spazio altro alle parole dei poeti/cantautori; interpretando quello che io “vedo” e “sento” nella lettura/ascolto. Una sorta di restituzione e di riflessione “intima”, nella quale il limite, tra forma e parola, è scardinato e ricostruito a vantaggio delle tre “arti”. Sì! Il limite tra le arti distrugge l’arte stessa e abolendo i confini: ritorna la sinestesia che opera. Il colore fine a se stesso, seppur ingrediente necessario nella pittura, non è, e non può, essere l’unico. Ogni pennellata è accompagnata da un proprio bagaglio culturale imprescindibile, dal quale non possiamo esimerci. In questo caso è accompagnato da “parole”, prese a prestito dai poeti/cantautori. Ogni opera è un “atto intimo”, dove il dialogo tra la parola, la materia e la pennellata si materializzano in una sorta di nuova “frontiera”, dove tutte le azioni fluiscono e confluiscono.

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