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    Il richiamo della foresta

    10,35
    GRANDI CLASSICI La serie dei “Grandi classici” si propone di far approcciare i ragazzi al mondo della lettura, attraverso degli autentici capolavori della letteratura mondiale, che proprio grazie alla loro forza narrativa, sono immortali e impressi nell’immaginario collettivo e nei cuori di milioni di lettori. IL RICHIAMO DELLA FORESTA Affidato a un brutale addestratore di cani, Buck conosce la «legge della zanna e del bastone», attraverso la quale viene picchiato selvaggiamente. Dopo varie avventure, Buck comincia a sentire «il richiamo della foresta» quindi vi si addentra, incontra altri lupi, e decide quindi di vivere li insieme al branco, di cui diventerà il capo.
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    Filippo Luigi Masci e il mistero del bambino nella ghianda di Valerio Tommaso Baldassarre - Chiaredizioni Filippo Luigi Masci, personaggio di grande cultura umanistica, filosofica e politica. Docente nel Regio Liceo “G.B. Vico” di Chieti nel 1875 e successivamente all’Università di Napoli, dove insegnò per oltre un trentennio fino al 1919, ricoprendo ruoli di grande prestigio. Fu Preside di Facoltà di Lettere e Filosofia nel 1891 e Rettore per due trienni (1893-1895 e 1903-1905). Uomo di indiscutibili qualità morali, ebbe grande autonomia di pensiero, sia in campo filosofico che in politica. Fu eletto Consigliere Comunale nel 1894 a Napoli, Deputato nel 1895 nel Collegio di Ortona per la XIX Legislatura, fu nominato al Senato nel 1913. Pur avendo idee che potevano identificarsi in un socialismo liberal-borghese di ispirazione modernistica, egli non si legò mai ad alcun partito, avendo come unico scopo non la carriera politica, ma il bene comune. Fu difensore del merito, anche se espresso in forma di paternalismo burbero verso i suoi allievi, per difendere i quali interruppe anche consolidate amicizie, subendo gli strali di filosofi emergenti come Benedetto Croce e Giovanni Gentile. Non esitò a mettersi in contrasto con il pensiero filosofico dominante, pur di dare la giusta importanza alla psicologia, del quale fu, in questo senso, un precursore. Dai suoi studi psicologici verosimilmente fu presa l’idea del bambino nella ghianda, che volle realizzare in un manufatto cementizio, che ancora oggi svetta sulla sua cappella funebre.
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    Oltre

    12,35
    Oltre Due storie parallele si intrecciano e a tratti si confondono fino a dar vita ad un unico avvincente disegno dal finale a tinte forti pieno di colpi di scena. Una storia d’amore e di passione, che nasce come virtuale e che riesce ad oltrepassare i limiti dell’etere per diventare quanto di più reale possa esistere, si interseca con una vicenda di grande sofferenza dalle fosche tinte noir. La solida amicizia, l’insoddisfazione presente nella vita di molte coppie, i rapporti umani al tempo dei social network, il tradimento, la dislessia, sono solo alcune delle tematiche presenti nel libro. La poesia, come in tutte le opere precedenti dell’autrice, resta come solida presenza a fare da sfondo a questo mondo variegato in cui si rintracciano quasi tutte le sfumature del genere umano, in cui sentimenti intensi e a volte contrastanti, si intrecciano ricreando quel pot pourri di colori che caratterizza la vita nella sua essenza più intima.
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    Il poema del melograno

    14,25
    Il poema del melograno di Giarmando Dimarti rappresenta un unicum nel panorama della poesia italiana contemporanea, quasi un’anomalia, dal momento in cui la voce lirica di Dimarti, in queste pagine, diviene ricerca storica ed antropologica, cammino all’interno della tradizione e guida per un sicuro viaggio dentro le mai abbastanza indagate vie del dialogo interculturale. Il poeta chiede al melograno, pianta antica dell'Oriente e simbolo di Granada, di raccontargli la grande storia araba nella conquista e nella civilizzazione della Spagna medievale, di cui l'Alambra resta segno tangibile, soprattutto per ciò che riguarda la danza. Particolare la traduzione a fronte del testo, dall’italiano all’arabo.
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    Da Ballantini a Sforza

    11,85
    Massimo Pasqualone è alla continua ricerca del “bello”; è al concetto di bellezza che dedica infatti gran parte delle sue riflessioni. Una bellezza narrata e ospitata dall’arte e che non è la banale perfezione che colpisce i sensi ma è bellezza della verità, testimonianza di eternità, porta dell’infinito. Bellezza anche della sofferenza perché il dolore è umano, ci ricorda la nostra caducità, ci purifica e ci sublima ponendoci di fronte alla nostra umanità che è un frammento dell’eternità. È la bellezza che Pasqualone cerca nei poeti, nei pittori, negli scrittori, negli scultori, in tutti coloro che in qualche forma attingono alla fonte dell’arte; è essa che celebra e insegue nei suoi scritti critici e nelle sue poesie. La ricerca dell’altro nel sé, della totalità nel frammento, la malinconia dell’anima che “si frantuma” e pure sorride alle avversità della vita; il critico, il poeta, il filosofo sono solo tante sfaccettature di un uomo che vive appieno la sua umanità. Come dice Dario Ballantini “Pasqualone ha capito che forse non c’è limite al cercare e che proprio questo ci fa differenti dal resto del creato”.
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    Atti intimi

    23,75
    Atti intimi è un omaggio alla poesia e alla canzone, generi che sempre ho visto molto affini alla pittura, sia per “immediatezza” nella fruizione, sia per la capacità di suscitare emozioni e sensazioni, alla pari di un dipinto. Anche dal punto di vista tecnico non trovo molta differenza tra scrivere una poesia/canzone e dipingere un quadro. In un dipinto i colori si accostano, si sovrappongono, si “coprono”, si diluiscono, cambiano forma; così come si accostano, si cambiano e si assemblano le parole – per dare alla poesia o alla canzone – quella “personale” visione del mondo e delle cose. La poesia e la canzone sono visioni, descrizioni, espressione di sentimenti ed immagini attraverso le parole. Stessi elementi che si trovano in un dipinto. Perché allora queste opere? Che senso hanno questi colori, queste forme, per rappresentare parole già rappresentate? Lungi da me l’idea di dare colori e forme per spiegare le parole dei poeti/cantautori. Una poesia/canzone può ritenersi tale quando il poeta riesce a trasmettere, attraverso le parole, immagini, colori, sensazioni. Per cui non ha nessun senso riprodurre solo per tradurre su tela. Non è la prima volta che “rischio” con azioni di questo tipo: spesso scelgo di rischiare perché nella Vita come nell’Arte il rischio pretende la sua parte. E mi piace rischiare da “eretista”, rifacendomi alla lettura che Giuseppe Vuolo ha fatto del romanzo “L’Eretista”, appunto, dell’amica Chiara Daino, anche lei presente in questo progetto con due opere. Il primo “rischio”: amalgamare nella stessa superficie risultati visuali/verbali differenti, cercando così di stratificare la percezione finale. Un lavoro fatto in passato attraverso le xerografie, le fotografie, immagini “videografiche”, trattate elettronicamente e plasmate in un immagine unica dove, come spiega Carlo Branzaglia, nasce «un dialogo che coinvolge da un lato il segno libero, puro, “pittorico”, manuale insomma; e dall’altro l’immagine citata, reiterata “decorativa”. Dove per pittorica si intende la forma nata dal coordinamento psico-fisico espresso dalla pennellata; e per decoratività la volontà di estetizzare l’ambiente attraverso interventi che suggestionano i nostri sensi. Perché ricordiamolo l’estetica è la scienza dei sensi». Secondo rischio: in “Atti intimi” la stratificazione è più concettuale che visiva. Lo “strato” iniziale è la poesia, la canzone (o parte di esse), con il presupposto di dare una continuazione, attraverso il colore, per aggiungere uno spazio altro alle parole dei poeti/cantautori; interpretando quello che io “vedo” e “sento” nella lettura/ascolto. Una sorta di restituzione e di riflessione “intima”, nella quale il limite, tra forma e parola, è scardinato e ricostruito a vantaggio delle tre “arti”. Sì! Il limite tra le arti distrugge l’arte stessa e abolendo i confini: ritorna la sinestesia che opera. Il colore fine a se stesso, seppur ingrediente necessario nella pittura, non è, e non può, essere l’unico. Ogni pennellata è accompagnata da un proprio bagaglio culturale imprescindibile, dal quale non possiamo esimerci. In questo caso è accompagnato da “parole”, prese a prestito dai poeti/cantautori. Ogni opera è un “atto intimo”, dove il dialogo tra la parola, la materia e la pennellata si materializzano in una sorta di nuova “frontiera”, dove tutte le azioni fluiscono e confluiscono.
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    La verità storica delle origini mediorientali di Roma emerge con evidenza indiscutibile da molteplici dati documentarî che si legittimano vicendevolmente in direzione univoca: fra questi merita particolare attenzione il celeberrimo ratto delle Sabine, la cui contestualizzazione storica è sempre stata per tutti gli studiosi un rompicapo più o meno spassoso, mentre nel presente studio non ha bisogno di spiegazioni perché si spiega da sé, stante il fatto che i rapitori romani erano profughi, tutti di sesso maschile perché soldati, sopravvissuti alla disfatta del loro esercito sconfitto dal re degli Assiri e necessitati a non far più ritorno in patria per non rendersi riconoscibili come prigionieri/ schiavi del medesimo. Dal capitolo dedicato ai rapporti che intercorrono fra linguistica e scienza - con la punta di diamante costituita dalla seducente (e inquietante) identificazione socratica di tutte le scienze con il logos che le rende comunicabili - si evince con chiarezza che il metodo adottato nella presente silloge di ricerche - pur estranee all’area delle cosiddette scienze esatte - è esemplato su quello di Einstein, secondo il quale la scienza utilizza la conoscenza (knowledge) come materia inerte, mentre affida le proprie potenzialità creative all’immaginazione (imagination), che non è mai invenzione di fandonie e comunque fa tutt’uno con la tradizionale ipotesi scientifica correttamente intesa. Si richiama la cortese attenzione del lettore, oltre che sul capitolo puškiniano - ricco di geniali aperture critiche - a firma di Stefano Di Virgilio, sui brevi studi della terza sezione, dedicati a quattro toponimi del nostro Abruzzo e facili da interpretare anche come spie della inadeguatezza ermeneutica di certa erudizione locale, animata da sincera passione ma povera di autentica imagination. Fra gli altri interventi brevi, che condividono il rigore metodologico con le restanti trattazioni estese, merita un’attenzione particolare lo studio etimologico della parola casa, che sviluppa a titolo paradigmatico un flash conclusivo del 1°capitolo e getta luce apodittica sulla facies aramaica di Roma/Rum rinviando inoppugnabilmente - con evidenza lapalissiana - alla parola aramaico-palestinese kasâ ed obbligando a gettare alle ortiche tutte le etimologie escogitate in merito dai massimi esperti del settore. Non va tralasciata, infine, la luce un po’ spietata che nel capitolo su Brecht la traduzione hoelderliniana dell’Antigone sofoclea getta sulla scarsa conoscenza della lingua greca da parte di Goethe e Schiller.
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    Il patto tradito

    14,25
    Il patto tradito 18 dicembre 1979. A Chieti si apre il processo a Daniele Pifano, Giorgio Baumgartner, Luciano Nieri, Nabil Kaddoura e Abu Anzeh Saleh, implicati nella vicenda dei missili di Ortona. 2 agosto 1980. Un ordigno contenuto in una valigia abbandonata viene fatto esplodere nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Bologna, causando 85 morti e più di 200 feriti. Si tratta di due fatti all’apparenza slegati, ma è davvero cosi? Alcuni elementi sembrano evidenziare un inquietante nesso di causa-effetto. E se fosse stato proprio l’esito del processo a innescare la strage? A partire da questo interrogativo, Marino Valentini, riapre una pagina scottante della recente storia d’Italia; ripercorrendo gli anni di Piombo, l’attività stragista e gli attentati che li hanno segnati – dalla strage di Bologna a quella di Ustica, di piazza Fontana e piazza della Loggia, passando per il sequestro Moro – rimesta nei più torbidi Segreti di Stato alla ricerca di una verità che non ci è mai stata svelata.
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    Di lì a poco sarebbe piovuto Alfredo è un giovane giocatore di pallacanestro, dalla sensibilità esasperata e dalla carriera terribilmente discontinua. Un giorno incontra Marco, un ragazzo da lui molto diverso, delicato e forte allo stesso tempo, semplice fino all’estremo eppure in grado di insegnargli molte cose, di farlo entrare senza quasi accorgersene in un solco positivo di gioia esistenziale e di continuo progresso. I due ragazzi aprono un jazz club a Chieti, la città di Alfredo, e col passare dei mesi e degli anni, attraverso il procedere del loro lavoro comune, della carriera sportiva e gli studi di Alfredo ed altri avvenimenti significativi, la loro unione diventa fortissima, quasi un inno, appena mormorato eppure potente, alla vita e al suo grande mistero da onorare a tutti i costi.
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    Holmes e Watson giungono negli Abruzzi pochi mesi dopo uno dei più disastrosi terremoti della storia del Paese, quello di Avezzano, con oltre trentamila morti, per supportare i RRCC nella ricerca di una nobildonna inglese scomparsa. Quello che sembra dapprima un ordinario caso poliziesco si complica tuttavia, a causa dell’incombente conflitto contro gli imperi centrali, di cui il giovane Regno è peraltro formalmente alleato. Il contesto geopolitico assume rilievo determinante a causa della patologica infedeltà di una nazione, certo non paragonabile, come diceva il cancelliere von Bülow, ad una moglie fedele cui si possa concedere un giro di valzer con un cavaliere. Un comportamento disinvolto è del resto auspicato da Gabriele d’Annunzio, che favorisce l’Inghilterra e la Francia, risultando il principale sostenitore di un’alleanza con le potenze dell’Intesa. Molti soffrono, pochi lucrano grazie alle possibilità offerte dalla ricostruzione post terremoto e dalla mobilitazione. Nuove terribili armi fanno il loro debutto tra i monti in fiore degli Appennini, ma una in particolare si rivelerà decisiva per la “buona battaglia” che un Maresciallo dei RRCC combatte: contro avversari esterni e nemici interni. Detta così, parrebbe la trama di un giallo che si intrecci con una spy story, ma il Vate vivacizza la scena, con la propria brillante figura di uomo di cultura, che all'azione affianca l'introspezione, al dinamismo aggiungendo il pepe del gioco intellettuale e della liaison amoureuse.
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    Il sole di passepartout

    14,25
    prefazione di Bruno Forte Il denaro è diventato ormai il parametro di riferimento di tutta la nostra vita: da ciò che pensiamo a ciò che facciamo, rappresenta la misura di tutte le cose. È lo scopo del nostro agire quotidiano, non più il mezzo ma il fine dell’esistenza umana. Gli ammonimenti di papa Francesco, ma anche di tanti laici, sui suoi effetti perniciosi, non possono lasciarci indifferenti. Se andiamo indietro nel tempo, ci accorgiamo che svariati classici greci e latini, la Sacra Bibbia, numerosi classici della letteratura, le encicliche sociali della Chiesa, affrontano il tema del denaro e della degenerazione nel suo utilizzo distorto, con interessanti spunti di riflessione che vanno rianalizzati alla luce dell’imponente crisi finanziaria degli ultimi 12 anni e della devastante emergenza dovuta alla pandemia causata dal coronavirus. Impossibile, poi, non fare riferimento a quanto hanno detto e scritto sul denaro, anche per il richiamo alla responsabilità, alcuni uomini di stato ed economisti, accademici e religiosi, filosofi, poeti e cantanti, attori e saggisti quando ci invitano a guardare a un nuovo umanesimo che ponga la solidarietà come antidoto alle nuove povertà. Insomma, va riconsiderato il ruolo del denaro nella nostra vita. E per farlo bisogna riflettere su come esso nasce, quali effetti crea nella società, che cosa significhi vivere a debito, perché bisogna agire puntando al bene comune: ecco, c’è bisogno di un’operazione verità che richiami l’uomo a nuovi comportamenti fondati sull’etica della responsabilità. Questo libro si pone in questo solco anche nel ricordo del professore Giacinto Auriti (1923-2006), “monetarista rivoluzionario” e ideatore del Simec, “la moneta del popolo”, che oltre trent’anni fa ebbe a preannunciare ciò che oggi ci tocca patire: la forza dell’indebitamento e del potere tecnocratico.
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    Una cagnolina non vola mica Eimì, che in greco antico significa “io sono”, è una cagnolina sfortunata. Non sa ancora di avere quel nome, che le darà la giovane Federica, non sa cosa l’aspetta, non sa ancora neppure di essere una cagnolina... Non sa nulla, in effetti, ed è in balìa del mondo. La incontriamo nella pancia della mamma, dalla quale, appena nata viene strappata; chiusa in un sacchetto di plastica con i fratellini cuccioli e buttata in una discarica, in una notte di temporale furioso. Inizia così la parabola di Eimì, destinata a un lungo viaggio fino alla casa di Marco, Federica e Sara. Le disavventure vissute e le mancate cure materne le lasceranno mille paure, grandi titubanze e la voglia, a tratti insopprimibile, di volare. Di librarsi nel cielo, per sfuggire ai pericoli, nell’imitazione di cornacchie e gabbiani. Marco però le ripete che “una cagnolina non vola mica!” Così Eimì imparerà a sue spese, e grazie all’arrivo a tradimento di Potter, altro trovatello, quale sia il potere della fantasia che salva. Una storia tenerissima di rivincita e accettazione di sé, di apprendistato all’affettività, di educazione all’accoglienza e alla diversità, che è sempre un dono.
  • Giro di anime  Sibilla ha sedici anni, è avventurosa e non ha paura di niente. Mentre sta esplorando una casa abbandonata durante un violento temporale, parte del soffitto le crolla addosso. Al suo risveglio, Sibilla si trova davanti un uomo ben distinto che le rivela di essere la Morte in persona. Dato che quello non era il giorno in cui sarebbe dovuta morire, la Morte le dice che avrà una seconda possibilità a patto che lavori per lei e la aiuti a raccogliere le anime. Sibilla accetta e si ritrova a con- dividere lo stesso destino con Leonardo, un imprenditore egoista ed egocentrico, morto a causa di un incidente stradale mentre guidava ubriaco. Seppur riluttanti, i due iniziano a raccogliere anime e a imparare qualcosa in più sulla vita, ma soprattutto su loro stessi.
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    I TRE ARCHEOLOGI SERIES Agenti segreti che esplorano il mondo affrontando oscuri pericoli e terribili minacce. Andranno i Egitto, in Mesopotamia alle origini della scrittura, nell’antica Grecia e sulle tracce degli Etrushi. I TRE ARCHEOLOGI - LA MASCHERA DI DIONISIO Dovranno recuperare la perduta Maschera di Dioniso, un temibile artefatto intriso dei poteri del celebre dio greco. Per farlo dovranno viaggiare tra i segreti dell’Antica Grecia, dall’Olimpo all’acropoli di Atene.
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    I TRE ARCHEOLOGI SERIES Agenti segreti che esplorano il mondo affrontando oscuri pericoli e terribili minacce. Andranno i Egitto, in Mesopotamia alle origini della scrittura, nell’antica Grecia e sulle tracce degli Etrushi. I TRE ARCHEOLOGI - L’ORIGINE DELLA SCRITTURA In questa seconda avventura, i nostri eroi indagando gli albori della storia e della scrittura. Arriveranno in Mesopotamia, affrontando pericoli e scoprendo che il male è più vicino di quanto pensano.
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    In questo secondo episodio, dopo aver faticato tantissimo per costruire una squadra solida, i nostri eroi sono finalmente pronti per la fase finale del torneo Europeo. I ragazzi sono considerati degli out-sider e dovranno dimostrare quanto valgono. Ce la faranno? Per saperlo basta essere presenti al... calcio d’inizio!
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    Gocce di luna

    12,25

    È racconto fiabesco, dall’impronta molto ecologica, pensato per stimolare i giovani lettori al rispetto dell’ambiente. Un Re, egoista e insensibile, decide di fare abbattere la Foresta Grande per finanziare la guerra che devasta il suo Regno da tanti anni. La Quercia Madre, la Grande Madre della foresta, avvertita da un passerotto, fa distillare agli alberi le “Gocce di Luna”, un magico elisir, che ha il potere di togliere alle persone tutto ciò che è apparenza e lasciare solo ciò che veramente è dentro il loro cuore.

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    Nerone

    17,00
    Nerone viene incoronato Imperatore a soli 17 anni, dopo un macchinoso complotto ordito dalla madre Agrippina. Il vecchio Imperatore Claudio viene avvelenato e il giovane Nerone, controvoglia, prenderà il suo posto. Ma a lui non interessano le guerre, le conquiste, il potere. Lui è un artista, un musicista, un sognatore, un amico del popolo, un uomo appassionato. Ama l’amore e la libertà. Pur mediando con doveri e necessità, continuerà a fare la stessa vita di sempre anche da Imperatore, nonostante i contrasti di corte, nonostante il rapporto incestuoso e ambiguo con la madre, nonostante le numerose zone d’ombra del suo passato irrisolto. Poi, un giorno, il caro amico Otone, compagno di bevute e scorribande, presenta a Nerone sua moglie, la bellissima e affascinante Poppea. L’Imperatore ne rimane stregato, si innamora di lei, perdutamente e irrimediabilmente. Questo incontro segna l’inizio di strani avvenimenti nella capitale. Nerone è coinvolto in un misterioso sterminio nelle terme pubbliche di Roma. Si salva miracolosamente, ma rimane sconvolto. Si pensa che qualcuno voglia attentare alla vita dell’Imperatore. Ma chi può volere la sua morte? Il popolo lo adora e anche a Palazzo non ci sono segnali di congiure. Nerone è innamorato, è felice, eppure non si sente bene. Ha strani capogiri, strane visioni, strane paure. Paura persino di perdere il regno. Cosa gli sta succedendo? Cosa sta accadendo a Roma? Chi è l’enigmatica setta che si riunisce in un piccolo tempio della campagna laziale? Chi è il Seduttore di cui parlano, l’uomo dagli arcani poteri che bisogna assolutamente eliminare? Ma la domanda principale è: chi è veramente Nerone?
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    Zanna Bianca

    10,35
    GRANDI CLASSICI La serie dei “Grandi classici” si propone di far approcciare i ragazzi al mondo della lettura, attraverso degli autentici capolavori della letteratura mondiale, che proprio grazie alla loro forza narrativa, sono immortali e impressi nell’immaginario collettivo e nei cuori di milioni di lettori. ZANNA BIANCA Il libro, ambientato in Canada, durante la mitica corsa all’oro, racconta dettagliatamente il processo di addomesticamento del lupo con un quarto di sangue di cane. La maggior parte del romanzo è scritto adottando il punto di vista degli animali, descrivendo il loro modo di vedere il mondo circostante e gli uomini.
  • Fissate le frontiere tra la Grecia e la Turchia, L’Isola del Pellicano viene dimenticata. Convinti che l’isolotto appartenga alla Grecia, il quindicenne Yannis e la sua banda decidono di farne terreno di scorribanda. A qualche miglia di distanza, anche Mehmet e i suoi amici turchi si apprestano a raggiungere l’Isola che considerano di loro proprietà. I due popoli si affronteranno come hanno fatto da sempre, oppure l’amicizia li travolgerà?
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    La fiaba parla di un imperatore vanitoso e completamente dedito alla cura del suo aspetto esteriore. Un giorno due imbroglioni useranno la sua vanità per ingannarlo, facendogli credere di potergli cucire un vestito con un formidabile tessuto, sottile, leggero e meraviglioso, con la peculiarità di risultare invisibile agli stolti e agli indegni. L’inganno fu però spezzato solo da un bimbo che, sgranando gli occhi, grida con innocenza “Ma il re è nudo!”.
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    Un’avventura in Italia

    21,40
    Viaggiare per scoprire luoghi mai immaginati. Viaggiare per incontrare persone diverse da noi. Viaggiare per capire che la Bellezza va custodita con coraggio, passione e tanta allegria. Girovagando per l’Italia insieme! Data di pubblicazione: 26 maggio 2023 (cliccando su acquista effettuerai un pre-ordine, la spedizione sarà processata dopo la data di pubblicazione)
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    Questi racconti, ambientati nel secondo conflitto mondiale, narrano come anche durante le guerre più orribili gli esseri umani riescano a mantenere intatti alcuni sentimenti, come la solidarietà, l’amicizia, l’amore… mentre la speranza per un futuro nuovo e migliore è sempre pronta a rinascere. Principali protagonisti i bambini che con i loro occhi sono spettatori di grandi eventi, a volte cruenti, a volte delicati, come il rapporto con gli animali o la protezione di un disertore nemico. Sono le altre facce della guerra. Data di pubblicazione: 29 giugno 2023 Se acquisti il libro prima di questa data effettuerai un "PRE-ORDINE". La spedizione sarà processata dopo la data di pubblicazione.
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    I racconti del postino

    13,20
    Una raccolta di cinque storie nella quale l’autore, paragonandosi ad un postino, recapita e presenta le sue lettere con le vicende di diversi personaggi fantastici, trasmettendo contenuti dal forte significato educativo e morale. Il testo si rivolge ai bambini frequentanti la scuola Primaria, ma può intrattenere e stimolare anche un pubblico più adulto.
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    Per colpa di un setter

    13,20
    Rocco è un meticcio e Lorenza, la sua padrona con la faccia da prugna secca, vuole ricavare molto denaro dalla vendita dei suoi cuccioli di dalmata e non può permettere che gli acquirenti vedano un meticcio fra loro, così dà l’ordine al suo operaio Roman di liberarsene. Così Rocco trova una nuova famiglia: capitan Dario e sua moglie Marta e tanti potenziali nuovi amici. Ma i suoi tentativi di fare amicizia spesso lo portano a combinare guai finché ne combina uno veramente grosso… Data di pubblicazione: 14 luglio 2023 Se acquisti il libro prima di questa data effettuerai un “PRE-ORDINE“. La spedizione sarà processata dopo la data di pubblicazione.
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    Augustea

    18,00
    Roma, 24 a. C.: Ottaviano, da poco Augusto, con la collaborazione della moglie Livia Drusilla è impegnato a consolidare il proprio potere anche attraverso una spregiudicata politica matrimoniale. Tra gli oppositori più determinati, Gaio Asinio Pollione e Cecilia Metella Celere, con il figlio di lui, Gallo, alle prese con un amore impossibile e la difficoltà di affermarsi in contrasto con il nuovo regime. Intorno a loro, personaggi audaci e abietti, subdoli e violenti, opportunisti e disperati, sgomitano per emergere utilizzando ogni mezzo, omicidio compreso, pur di raggiungere il proprio scopo. Lontana ormai ogni forma di libertà, la lotta si snoda sotterranea e spietata coinvolgendo anche i più vicini ad Augusto, familiari e compagni della prima ora, con poeti vecchi e nuovi impegnati a cantare le magnifiche sorti della nascente Roma imperiale.
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    L’angelo oscuro

    13,20
    Un grande classico della letteratura noir di Edgar Wallace rielaborato in chiave contemporanea. Una storia in bilico tra realtà e finzione che attinge da episodi realmente accaduti. Lydia e Thomas sono due ragazzi di 17 anni, amici da sempre, che si trovano nel mezzo di un verdetto in tribunale: il ricco padre di Thomas viene considerato colpevole di omicidio e condannato all’ergastolo. Ma dietro questa sentenza c’è lo zampino di una donna bellissima e senza scrupoli, Jane Blackwood, che tesse una trama per appropriarsi dell’eredità dei Meredith. Ci riuscirà?
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    I fantasmi di Rasnov

    13,20
    L’amicizia è la relazione che si instaura tra i protagonisti della nostra storia. Quel sentimento di affetto puro e reciproco che solo i ragazzi sanno provare. Il grande dono che permetterà loro di andare oltre le apparenze, i pregiudizi e le superstizioni che spesso inibiscono le nostre emozioni. La storia è ambientata in un piccolo paese della Transilvania vicino al famoso castello del conte Dracula. Parla dell’incontro – scontro tra due fratelli che vanno ad abitare in un’antica dimora con la loro famiglia e tre fantasmi che la infestano.
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    GRANDI CLASSICI La serie dei “Grandi classici” si propone di far approcciare i ragazzi al mondo della lettura, attraverso degli autentici capolavori della letteratura mondiale, che proprio grazie alla loro forza narrativa, sono immortali e impressi nell’immaginario collettivo e nei cuori di milioni di lettori. IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI Tra avventure ed inaspettati incontri, il protagonista affronta gli imprevisti senza mai perdere la sua dignità, la sua umanità e la sua generosità verso i più deboli, insegnandoci che bisogna essere sempre determinati, generosi e umani. Data di uscita: 15 dicembre 2023 Cliccando su “aggiungi al carrello” effettuerai un pre-ordine, il libro sarà spedito dopo la data di pubblicazione.
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    GRANDI CLASSICI La serie dei “Grandi classici” si propone di far approcciare i ragazzi al mondo della lettura, attraverso degli autentici capolavori della letteratura mondiale, che proprio grazie alla loro forza narrativa, sono immortali e impressi nell’immaginario collettivo e nei cuori di milioni di lettori. VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI In ventimila leghe sotto i mari si vive un diverso tipo d’avventura, l’azione lascia il posto all’esplorazione. I combattimenti lasciano il posto alle riflessioni. Ma c’è qualcosa di più profondo in questo romanzo, che va oltre la semplice avventura e all’esplorazione del mare. Data di uscita: 15 dicembre 2023 Cliccando su “aggiungi al carrello” effettuerai un pre-ordine, il libro sarà spedito dopo la data di pubblicazione.
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    Saretta

    14,15
    Saretta è la figlia quindicenne di una coppia di giovani scapestra sempre nei guai con la legge. Come tutte le adolescenti sogna di diventare una famosa e ricca web star, ma consapevole delle difficoltà di realizzare i suoi desideri ripiega con l’essere cattiva, bullizzando le compagne di classe e rapinando le coetanee al terminal dei bus. A scuola va male e a causa dell’aggravarsi della situazione familiare è prossima a un trasferimento in comunità, ma l’interazione con una motivata professoressa di italiano le offre l’occasione per costruire una vita migliore all’interno della legalità.
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    In un grande bosco dove volpi, tassi, scoiattoli e molti altri animali conducono una vita tranquilla, avvengono improvvisamente due eventi oscuri e inquietanti. Dapprima un misterioso ladro si introduce in casa di Gazza e poi, come se non bastasse, il signor Gufo scompare nel nulla, lasciando dietro di sé soltanto un turbinio di piume. Spetterà all’Agenzia Investigativa I Tre Fulmini, composta dalla tenace ermellina Tundra, la scaltra scoiattolina Ghianda e il ligio corvo Odino, indagare, non senza l’aiuto del commissario Tore e dei suoi poliziotti, tutti serpenti in squame e distintivo.
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    Quando arriva la sera, tutto si addormenta. Si addormentano i boschi, si addormentano le città, si addormentano gli orti. Le persone, proprio come te, si addormentano, ma anche gli animali, i fiori, le verdure e gli oggetti. Tutto dorme, tutto è Blu. Blu raccoglie le parole della notte che diventano canti e filastrocche per farti addormentare. Nel blu della notte, la luna si trasforma mentre una bambina sonnecchia, i prati e le serre sognano, la pioggia cade nella notte, o forse è neve, e i rumori diventano calmi silenzi. Tutto è Blu. Nel Blu, possiamo chiudere gli occhi ed accendere i nostri sogni. Data di uscita: 15 marzo 2024 Cliccando su acquista effettuerai un pre-ordine, il libro sarà spedito dopo la data di pubblicazione.
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    Il menabò degli spioni

    14,15
    Assia Neri è una ficcanaso con la passione per la lettura e la scrittura creativa. Annota tutto quello che i sensi percepiscono e trasfigura la realtà: così la scuola diventa una selva decadente di cuboidi e i docenti dei profosauri. La vita da preadolescente procede tranquilla, fino a quando alcuni eventi sconvolgono la sua esistenza. Assia dà inizio alle indagini per smascherarne i responsabili e l’esercizio perpetuo della scrittura è lo strumento attraverso cui analizza e affronta il suo personale percorso di crescita, provando a risolvere il mistero. Ci riuscirà? Data di uscita: 20 aprile 2024 Cliccando su acquista effettuerai un pre-ordine, il libro sarà spedito dopo la data di pubblicazione.
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    La filosofia del volto

    9,50
    La filosofia del volto In questo volume sul volto si incontrano due voci, due sguardi, due percorsi esistenziali e, più in generale, due modi di “stare al mondo” contemporaneamente molto diversi e molto simili, quali quelle di Giovanni Foresta ed Arianna Fermani. D’altronde è forse proprio l’incontro il fil rouge di questo scritto, che parte e torna al volto, a quel volto che già lo stesso filosofo Lévinas definì, non a caso, “il luogo dell’incontro”. Incontro tra due anime, quello custodito nelle pagine di un volume volutamente fuori dalle “rotte dell’ordinario” (sia nella forma sia nei contenuti), ma ancora prima, in senso più radicale e più profondo, incontro multidimensionale e policentrico tra esterno e interno, tra realtà e apparenza, tra corpo e anima, tra maschile e femminile, tra senso/i e ragione. Un incontro e, anzi, di più, un abbraccio, tra poesia e filosofia, tra “ragioni del cuore” e “ragioni della ragione” che trova nel volto il suo anello di congiunzione e il suo fondamento, anche etimologico (visto che volto deriverebbe sia dalla stessa radice del termine desiderio, voluptas, sia dalla radice del verbo “splendere”), offrendosi con ciò, come luogo di incontro, come luogo del desiderio e come condizione irrinunciabile di “illuminare” il mondo e di rendere “splendida” la nostra esistenza.
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    Metamorfosi Inverse

    12,80
    Una storia che si offre al lettore come una sorta di intricato “nodo”, una matassa ingarbugliata da sciogliere, pagina dopo pagina, passo dopo passo. Un metaforico viaggio ricco di sfumature e colpi di scena che porterà Betta, la protagonista, il goffo e paffuto bruco costretto ad affrontare situazioni difficili e dolorose, a spiccare finalmente il volo dopo aver allentato e sciolto gli stretti nodi che la tenevano legata a terra. Problematiche di origine psicologica, quali tricotillomania e bulimia, segnano e caratterizzano il passaggio alla maturità mentre sullo sfondo storie di degrado e bullismo non riescono ad impedire alla nuova Elisabetta di poter sbocciare innalzandosi verso l’alto per diffondere nell’aria la sua nuova e gradevole essenza. Un profumo che sarà d’aiuto anche a chi nuota ancora nel fango e avrà bisogno di legarsi in qualche modo a lei per venirne fuori.
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    Tre racconti per il teatro FONDAZIONE 139: Quattro personaggi con una responsabilità enorme, riuniti per un’impresa epica e disperata. Ognuno con i propri ideali, le proprie manie, le proprie paure. Una minaccia incombente che non può essere sventata, solo sfidata. Il coraggio, l’incoscienza, la ribellione contro una violenza cieca che spazza via ogni barlume di ragionevolezza. Resistere, stringersi l’un l’altro nonostante le irriducibili divergenze, per provare a fermare la barbarie, fino all’ultimo respiro. GLI AQUILONI DI ZUARA: Una madre e un figlio, due voci nel deserto che cercano un incontro, una possibile condivisione, al di là delle incomprensioni, dei conflitti latenti e mai risolti. Una ricomposizione è possibile? L’amore può davvero vincere tutto? Aleggia il dilemma, mentre sullo sfondo conflitti epocali esplodono ripercuotendosi anche sugli affetti più profondi. LA CODA: Un’aula di tribunale, un processo. Una giudice deve sentenziare su una grave accusa sospesa nell’aria, mentre un avvocato difensore sostiene strenuamente le ragioni dell’imputato contro un pubblico ministero dalle inscalfibili granitiche certezze. Uno scontro all’ultimo cavillo senza esclusione di colpi, fino all’apparizione dell’accusato: il mite Giandelfo, custode di un terribile segreto.
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    Ombre

    11,40
    Ombre La poesia è la capacità di leggere la vita comune con gli occhi imbevuti d’amore, ma con il giusto filtro, disincantato e innamorato. La poesia è la capacità di leggere la vita, spesso vittima dell’analfabetismo sociale.
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    La luna quadrata

    12,25
    Nel cosmo sconfinato prevale il buio. La giovane luna, quadrata sin dalle origini, cerca invano la compagnia degli altri pianeti, ma spesso ottiene in cambio derisione e alterigia. Sino a quando incontra la Terra e i suoi abitanti. Tra essi Emanuele, suo nonno e il loro cane Galileo, minacciati da un potente e distruttivo meteorite. La luna quadrata non esita a frapporsi tra la Terra e il meteorite, salvando così i suoi nuovi amici. Ma a che prezzo? Una grande storia d’amicizia dai toni lirici e dalle tinte color oro e argento.
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    Il sorriso di Roberta

    13,20
    Il sorriso di Roberta Anna Chiara è una bambina curiosa, scruta le persone per scoprirne le storie e impicciarsi dei loro affari. Scopre, in mezzo ad un libro, una vecchia foto di due bambine. È la storia di Roberta e Nellina due bambine che si incontrano in una calda estate alla fine degli anni settanta. Questo racconto, basato su una storia vera, mira a far scoprire ai bambini il mondo della lettura e di conseguenza il significato della vera amicizia sviluppando quello che oggi i pedagogisti chiamano “apprendimento cooperativo”.

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